BLOG ALIMENTARE VETERINARIO
La nutrizione veterinaria secondo MyVetDiet
Il blog sullo stile di vita sano e consapevole da far adottare ai nostri amati cani e gatti.

Patologie, Terapia dietetica

Relazione tra microbiota intestinale e patologie del cane e del gatto.


mercoledì 7 giugno 2023


Relazione tra microbiota intestinale e patologie del cane e del gatto

Negli ultimi anni la comunità scientifica si è interessata e ha iniziato a studiare in maniera approfondita il microbioma intestinale e il suo ruolo in corso di numerose patologie.
Il microbiota viene definito come l'insieme dei microrganismi che convivono con l'organismo senza danneggiarlo. Esso include non solo batteri ma anche funghi, protozoi e virus. Quando si parla di microbiota intestinale ci si riferisce, appunto, alla popolazione di microrganismi che colonizza l'apparato gastrointestinale


Per quanto spesso i termini "microbiota" e "microbioma" vengano utilizzati come sinonimi, essi hanno una definizione e un significato differente, infatti, il microbioma viene definito come il patrimonio genetico del microbiota, ossia la totalità dei geni che esso esprime.

Ad oggi, il microbiota intestinale viene riconosciuto come un vero e proprio organo con capacità metaboliche uniche in grado di influenzare molti aspetti della salute dell'ospite.

In generale, quando si utilizza il termine "microbioma" intestinale ci si riferisce soprattutto alle cellule batteriche presenti nel tratto gastrointestinale (iniziando dal cavo orale per terminare nel retto) e al loro materiale genetico, poiché la componente batterica del microbiota è stato il principale oggetto di molte ricerche ed è quella che sembra avere un ruolo principale sulla salute dell'ospite.

Il microbiota intestinale ha numerose funzioni nell'organismo tra cui quella di facilitare la scomposizione del cibo, quella di produrre metaboliti fondamentali, come gli acidi grassi a corta catena, gli acidi biliari secondari e alcune vitamine e ha un ruolo centrale nella stimolazione e regolazione del sistema immunitario dell'ospite.

Infatti, una situazione di scompenso della flora batterica intestinale, definita come disbiosi intestinale, è, ad oggi, considerata uno dei fattori causali di molte malattie, non solo del tratto gastroenterico, poiché l'alterazione del microbiota e la variazione delle popolazione residenti nell'intestino può provocare, attraverso la produzione di metaboliti tossici, uno stato infiammatorio della mucosa intestinale con aumento della sua permeabilità e lo sviluppo di reazioni immunitarie e infiammazioni sistemiche che possono essere alla base di numerose patologie.

Numerosi studi suggeriscono che il microbioma gastrointestinale sia in grado di influenzare sia lo sviluppo che la regolazione dei principali sistemi dell'ospite tra cui il sistema nervoso, renale, digestivo, cutaneo, endocrino, immunitario e respiratorio e una sua alterazione è stata rilevata in corso di numerose patologie come le enteropatie croniche, costipazione ma anche obesità, diabete, allergie e malattie renali.

Tuttavia, ad oggi, non è ancora stato chiarito con certezza se la disbiosi intestinale sia una causa o una conseguenza di queste patologie.

Qui di seguito cercheremo di riassumere le conoscenze attuali sul rapporto tra il microbiota intestinale e le singole patologie.

ENTEROPATIE INFIAMMATORIE
La maggior parte delle ricerche effettuate si sono concentrate principalmente sul microbioma di cani affetti da enteropatie croniche mentre gli studi sui gatti sono meno numerosi.

Ciò che è stato dimostrato è che il microbiota di cani affetti da enteropatia cronica risulta alterato rispetto a quello di cani sani e che nell'intestino dei cani affetti da questa patologia la concentrazione di acidi grassi a corta catena (SCFA) è inferiore.

Infatti, la disbiosi più comune in animali affetti da enteropatia è caratterizzata da una riduzione della varietà dei batteri che costituiscono il microbiota e, in particolar modo, una riduzione delle specie che producono SCFA. 

Alcuni studi, ad esempio, hanno osservato che in cani affetti da enteropatie infiammatorie, si ha un aumento di proteobacteria, ed in particolar modo di enterobacteriaceae, ed una diminuzione di Firmicutes.

ALLERGIE
La maggior parte degli studi che hanno messo in correlazione le allergie con l'alterazione del microbioma intestinale è stata effettuata in medicina umana, dove è stato valutato in maniera approfondita anche l'utilizzo di probiotici nel trattamento delle allergie sistemiche.

In medicina veterinaria gli studi sono molto più limitati, tuttavia, essendo le allergie dei disturbi immunitari, e il microbioma un organo in grado di modulare il sistema immunitario, viene logico pensare che trattare un eventuale disbiosi intestinale in animali affetta da allergie possa far parte della terapia delle allergie sistemiche.

I pochi studi effettuati si sono concentrati principalmente sulla dermatite atopica canina dove è stato dimostrato che l'utilizzo precoce di probiotici ha ridotto significativamente le IgE allergene-specifiche e ha parzialmente prevenuto la comparsa di dermatite atopica non solo nei primi mesi di vita, ma anche nei tre anni successivi alla sospensione dei probiotici.

Inoltre, uno studio su cani affetti da dermatite atopica ha mostrato come la somministrazione di un probiotico per due mesi riducesse la gravità della patologia in tutti i cani che lo avevano ricevuto.

COSTIPAZIONE
Anche per questa patologia gli studi sono stati effettuati principalmente nell'uomo, mentre in medicina veterinaria un legame vero e proprio tra la disbiosi e la costipazione non è ancora stato dimostrato.

Tuttavia, uno studio in vitro ha suggerito che l'abbondanza di alcuni ceppi batterici possa influenzare la motilità intestinale attraverso un'azione sul recettore della serotonina, contribuendo allo sviluppo di stipsi.

Inoltre, anche la produzione di acidi grassi a corta catena da parte dei batteri intestinali sembra influire sulla disponibilità di serotonina che, a sua volta, influisce sulla motilità e la secrezione intestinale.

Uno studio effettuato da Rossi et al nel 2017 ha valutato l'utilizzo di un probiotico multiceppo (SLAB51) in gatti affetti da stipsi e megacolon e mostrato un miglioramento del punteggio fecale e dell'istologia della mucosa nei felini trattati.

OBESITÀ
In medicina umana numerosi studi hanno mostrato come le persone obese presentino un microbiota differente da persone normopeso caratterizzato da un indice di disbiosi maggiore.

Anche in medicina veterinaria sono stati effettuati alcuni studi sul microbiota intestinale negli animali obesi e i risultati hanno rilevato che la composizione del microbiota gastrointestinale differisce tra cani e gatti obesi rispetto ad animali magri. In particolare, i batteri appartenenti al phylum Actinobacteria e al genere Roseburia sono risultati significativamente più abbondanti nei cani obesi rispetto ai cani magri.

Inoltre, alcuni acidi grassi liberi derivanti dal metabolismo del microbiota intestinale sembrano essere in grado di inibire la crescita di alcune popolazioni batteriche, come i lattobacilli e i bifidobatteri, che si ritiene abbiano un ruolo protettivo nei confronti dell'obesità.

Un altro interessante studio ha messo in relazione il microbiota intestinale con la facilità o meno di perdere peso.

In particolar modo un microbiota più ricco di batteri appartenenti al genere Megamonas sembra rendere più difficile il dimagrimento nei cani mentre una diminuzione delle popolazioni di Ruminococcaceae è stata correlata ad una perdita di peso più rapida.

L'ipotesi è che questi batteri siano estremamente efficienti nel ricavare energia, sottoforma di SCFA, dalla quota di cibo non digerita dall'ospite rendendo questa energia disponibile per l'organismo.

Tuttavia, il meccanismo con cui il microbiota gastrointestinale influisce sulle variazioni di peso non è ancora noto.

Anche negli studi effettuati sui gatti sembra esserci una differenza tra il microbiota di animali obesi rispetto a quello di animali magri, ma le popolazioni batteriche coinvolte sembrano essere differenti da quelle del cane.

Infatti, nei gatti obesi sembrano essere particolarmente abbondanti i batteri appartenenti ai gruppi di Enterobacteriaceae e Clostridium. 

DIABETE
Un'alterata composizione del microbiota intestinale è stata associata allo sviluppo del diabete mellito sia di tipo 1 che di tipo 2, ed in particolar modo, uno studio recente ha dimostrato che cani affetti da diabete mellito di tipo 1 presentano una disbiosi intestinale con alterazione della concentrazione di acidi biliari non coniugati fecali, mostrando una similitudine con esseri umani affetti da diabete di tipo 2.

Inoltre, è stato dimostrato come gatti affetti da diabete mellito presentino una significativa riduzione della diversità dei batteri che compongono il microbiota intestinale con una perdita dei batteri produttori di butirrato.

MALATTIA RENALE CRONICA
In medicina umana ci sono evidenze scientifiche relative al fatto che spesso i pazienti con malattia renale cronica sono anche affetti da disbiosi intestinale e come quest'ultima diventi, a sua volta, un fattore di complicanza della patologia renale attraverso la produzione di metaboliti che inducono infiammazione, aumentano lo stress ossidativo e aumentano l'ipertensione.

Gli studi su cani e gatti sono molto limitati ma i pochi effettuati sembrano andare nella stessa direzione di quelli effettuati in medicina umana.

Quello che invece mostrano in maniera più evidente gli studi sugli animali domestici è il beneficio della modulazione del microbiota intestinale nei pazienti affetti da CKD.

La ragione risiede nella riduzione della produzione di ammoniaca e scorie azotate da parte di alcuni batteri intestinali a cui consegue un minor assorbimento di questi metaboliti da parte dell'intestino dell'ospite.

Infatti, è stato dimostrato come alcune fibre prebiotiche, modulando il microbiota, riducano i livelli di urea nel sangue di pazienti affetti da malattia renale.

Rimane ancora da determinare il rapporto di causa ed effetto tra la disbiosi e la malattia renale cronica anche se si ritiene che la composizione del microbiota influisca sulla suscettibilità dei soggetti alla malattia renale.

In conclusione, sempre più studi mettono in evidenza il ruolo fondamentale del microbioma gastrointestinale nella salute, non solo dell'uomo, ma anche di cani e gatti e del suo contributo in corso di alcune malattie.

Questo rende evidente come l'introduzione di alcuni interventi nutrizionali, di cui parleremo in un altro articolo, atti ad ottimizzare la composizione e la funzione del microbiota intestinale possano migliorare la salute di cani e di gatti. 

BIBLIOGRAFIA:
- Kieler, I. N., Shamzir Kamal, S., Vitger, A. D., Nielsen, D. S., Lauridsen, C., and Bjornvad, C. R. (2017). Gut microbiota composition may relate to weight loss rate in obese pet dogs. Vet. Med. Sci. 3, 252–262. doi: 10.1002/ vms3.80
- Rossi, G., Jergens, A., Cerquetella, M., Berardi, S., Di Cicco, E., Bassotti, G., et al. (2017). Effects of a probiotic (SLAB51) on clinical and histologic variables and microbiota of cats with chronic constipation/megacolon: a pilot study. Benef. Microbes 9, 101–110. doi: 10.3920/bm2017.0023
- Suchodolski, J. S., Dowd, S. E., Wilke, V., Steiner, J. M. & Jergens, A. E. 16S rRNA gene pyrosequencing reveals bacterial dysbiosis in the duodenum of dogs with idiopathic inflammatory bowel disease. PloS one 7, e39333, doi:10.1371/journal.pone.0039333 (2012).
- Suchodolski, J. S. et al. The fecal microbiome in dogs 344 with acute diarrhea and idiopathic inflammatory bowel disease. PloS one 7, e51907, doi:10.1371/journal.pone.0051907 (2012)
- Susan M. Wernimont, Jennifer Radosevich, Matthew I. Jackson, Eden Ephraim, Dayakar V. Badri, Jennifer M. MacLeay, Dennis E. Jewell, and Jan S. Suchodolski (2020). The Effects of Nutrition on the Gastrointestinal Microbiome of Cats and Dogs: Impact on Health and Disease. Front Microbiol. 2020; 11: 1266. Rewiew open access.


Lascia un commento

Prima di lasciare il tuo commento, raccontaci qualcosa di te: sei un utente già registrato al sito?


Sono già registrato su MyVetDiet.it
Sono un nuovo utente e non sono ancora registrato su MyVetDiet.it




Autorizzo ai sensi del Regolamento (UE) n. 679/2016 il trattamento dei miei dati personali
Accetto le condizioni contrattuali di MyVetDiet




Tags

microbioma intestinalemicrobiota intestinalebifidobatterilattobacilliobesità caneobesità gattodiabete cane valoridiabete gatto valoricostipazioneenteropatia glutine-sensibile46704636enteropatia responsiva alla dieta87insufficienza renale cronica caneinsufficienza renale cronica gatto80mobilizzazione di acidi grassi